Un oggettivo passo indietro

Redazione Solocosenza

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a cura di Edoardo Cozza

Un oggettivo passo indietro: il Cosenza lascia Alessandria con una sconfitta per 1-0 arrivata nell’ultimo segmento di partita, ma giunta a corredo di una partita dove i rossoblù non solo non hanno brillato, ma non hanno neanche dimostrato quella solidità tecnica e mentale che nelle ultime uscite sembravano aver acquisito.
Per malanni fisici (Sy e Vaisanen) o scelta tecnica (Caso), Zaffaroni cambia tre pedine del suo undici tipo, affidandosi a Corsi, Pirrello e Millico. Proprio quest’ultimo, in un primo tempo dai ritmi tutt’altro che godibili, aveva mostrato qualche spunto interessante, finendo per mettere in difficoltà un paio di volte i grigi, ma senza trovare la giocata giusta. Tutto questo, però, fino alla mezz’ora: Millico si accascia e si tocca dietro la coscia, la sua partita finisce qui.
Il Cosenza, che poco prima aveva sbandato con due errori in costruzione (Palmiero sottotono) e si era salvato per imprecisione altrui o tempismo proprio (di Tiritiello, nella fattispecie), cerca in Caso nuova linfa. E comunque un paio di occasioni arrivano: la migliore per Boultam, che mira all’incrocio e lo fa come meglio non potrebbe, ma sulla strada delle ragnatele dell’angolo lì in alto c’è anche il guantone di Pisseri.
Nella ripresa la sensazione è che basterebbe poco per mettere in ambasce l’Alessandria, reduce da un filotto negativo e con una squadra che ha mostrato davvero poco. Eppure l’infortunio di Vigorito e l’uscita dal campo di Boultam sono gli ultimi appunti da segnare in rossoblù sul taccuino.
Il Cosenza appare stanco e confuso, privo di quell’ordine che era stato il suo punto di forza nelle ultime quattro uscite; i grigi trovano coraggio, entusiasmo e l’ambiente si carica, anche sfruttando gli errori in ripartenza di un Caso meno brillante e più confusionario e testardo nel solito e un Gori che dopo l’intervallo non sembra riuscire a fare a sportellate. A piccoli passi l’Alessandria guadagna fiducia e metri e da corner (ancora un gol subito da calcio piazzato per il Cosenza) trova un gol: sponda di Marconi, girata vincente di Di Gennaro da due passi.
Nel finale, nonostante uno schieramento decisamente offensivo, il Cosenza non produce nulla più di qualche calcio d’angolo e un tentativo di Carraro murato dentro l’area.
Non è una sconfitta da sentenza negativa, ma è una sconfitta che lascia l’amaro in bocca perché visti i valori in campo si sarebbe potuto fare decisamente di più. La pausa servirà a schiarirsi le idee, ritrovare fiducia e capire un po’ di più la situazione legata agli infortunati, ai lungodegenti o ai giocatori fuori condizione. Da dopo la sosta inizierà un altro periodo intenso e il Cosenza deve continuare a mettere fieno in cascina. Zaffaroni lo sa e vederlo sbuffare perché al Moccagatta non riusciva nulla è un buon segno: significa che avrà voglia di analizzare gli errori commessi.

foto gentilmente concessa dall’Ufficio Stampa dell’Alessandria Calcio

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