Goretti: ora abbiamo una squadra

Eliseno Sposato

Eliseno Sposato

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In una lunga conferenza stampa il Ds Goretti ha fatto il punto al termine della sessione estiva del calciomercato che ha ricostruito in toto la squadra. Di seguito quanto espresso da Goretti in risposta alle domande dei colleghi presenti in sala stampa.

Oragnico completo da trasformare in squadra

“Da oggi siamo numericamente una squadra, visto il percorso affrontato diverso dalla normalità. Ora dobbiamo trasformare i numeri in sostanza. Vista la situazione e che da oggi dobbiamo svolgere una vera preparazione, questo ci ha portato a costruire una rosa extra large, rispetto a quello che io prediligo, ma le circostanze non ci permettevano di fare diversamente. Abbiamo cinque attaccanti forti con caratteristiche diverse che permetteranno al Mister di variare le scelte. Negli ultimi tre anni i bomber sono stati Tutino e Rivière che, insieme a Gliozzi, non avevano segnato molto in carriera. Gli attaccanti da doppia cifra sono 7-8 in Serie B e come per i portieri questo tipo di calciatore viene ingaggiato nella prima fase del mercato, per questo tutti cercano di accaparrarseli per primi. Ho grande fiducia in Gori e negli altri attaccanti. I nostri calciatori devono dimostrare di potere ambire a giocare in questa categoria”.

La condizione atletica elemento fondamentale da recuperare al più presto

“Pandolfi sta benissimo è completamente recuperato così come Millico, cui manca poco. Durante questi dieci giorni ci siamo resi conto che la condizione atletica non era ottimale e per questo abbiamo dovuto cambiare strategia, dobbiamo recuperare il gap e considerare che qualche calciatore potrebbe incorrere in piccoli infortuni. La condizione atletica sarà determinante e sarà il nostro chiodo fisso, il Cosenza del post lockdown è stato un esempio lampante di questa cosa che io ho vissuto al contrario, il ritardo con cui il Perugia iniziò ad allenarsi determinò quello che successe dopo. Ora il mister deve dare un’identità di squadra a questo gruppo”.

La verità sul mancato ritorno di Rivière

“Abbiamo scelto di non fare un ritiro vero e proprio perché molti dei nuovi arrivi lo ha già fatto con le altre squadre, Palmiero si è preso una grande responsabilità di tornare anche per il pressing del presidente, con Carraro se la giocherà e se sapranno integrarsi potrebbero giocare insieme. Rivière era un’operazione che voleva fortemente il presidente ma la richiesta del calciatore con un biennale a cifre non consoni alla Serie B mi hanno portato a non portare a termine l’operazione. Rivière deve molto al Cosenza e poteva chiedere qualcosa di diverso, ma credo che nel nostro parco attaccanti ci sono almeno due elementi che possono arrivare a segnare 13 gol come Rivière o perlomeno andarci vicino”.

Rosa costruita sulle esigenze del gioco di Zaffaroni

“La rosa è stata costruita per far rendere al meglio l’idea di gioco del Mister che saprà valutare anche dei campi in corso rispetto al modulo che adotta di solito, ma devono essere i calciatori a lottare tra di loro per conquistarsi una maglia da titolare e dare lustro a questa stagione del Cosenza”.

Vigorito il colpo che ha dato la svolta al mercato

“Personalmente ringrazio tutti i calciatori che hanno accettato di venire a giocare a Cosenza, per molti di loro questa è una grande opportunità, per altri una sfida da affrontare. Partiamo con 30 giorni di allenamento in meno, partiamo dai 13 punti di distacco dalla quint’ultima accumulati nello scorso campionato, da un mercato iniziato con due mesi di ritardo e da due gare che abbiamo giocoforza regalato agli avversari. Se devo dire quale sia stato uno dei momenti importanti di questa fase è stato il sì di Vigorito arrivato alla fine della gara di Brescia, per me quel si è stato il più importante”.

Quali i nomi che possono rivelarsi come vere sorprese

“Eyanko è un calciatore di grande potenzialità, forse poco ordinato ma di grande prospettiva. È un centrocampista di presenza e grande tecnica, cosa che mancava nella nostra linea mediana. Quest’estate ho fatto un giro in vari ritiri ed in quello della Salernitana ho visto Kristofferson che con Castori ha potuto superare bene il periodo di adattamento al calcio italiano, nonostante la concorrenza che troverà da noi, credo che potrà essere un elemento utile per noi visto la sua prestanza fisica per aprire quelle difese che amano pressare alto per cui serve n calciatore con le sue caratteristiche”.

L’esperienza non è sempre un fattore determinante

“Non credo che l’esperienza sia un fattore determinante o, perlomeno, è un discorso vecchio. Se guardiamo il recente passato del Cosenza constatiamo che la coppia migliore è stata quella composta da Okereke e Tutino, entrambi giovanissimi all’epoca e lo stesso Rivière è l’esempio di come la città sia capace di fa rigenerare un certo tipo di calciatore e farlo rendere al meglio”.

In uscita solo ragazzi della Primavera

“Nessuno dei senatori in rosa era in uscita, abbiamo collocato i ragazzi della primavera per dargli modo di giocar con continuità e fare esperienza. Sono contento che La Vardera è andato in una squadra di Serie C perché sarà un ragazzo di cui sentiremo parlare in futuro ed un ottimo prospetto per il Cosenza che verrà. Per Sueva non si sono concretizzate le opportunità proposte, ora toccherà a lui lavorare ogni giorno per mostrarsi migliore dei compagni di reparto e conquistare una maglia da titolare”.

Perché tanti prestiti e pochi ingaggi a titolo definitivo

“Nel mercato non si può partire senza valutare le contingenze del momento, per costruire una squadra e sentirla propria bisogna che passini almeno tre sessioni di mercato nelle quali valutare per bene ogni aspetto, per questo non abbiamo acquisito molti giocatori di proprietà. Dobbiamo arrivare pian piano a costruire una base solida. La grande difficoltà è quella di creare nel più breve tempo una squadra solida ed i calcatori devo capire bene nel contesto in cui si trovano, il valore della maglia che indossano, cosa rappresenta giocare per una città. A volte servono tre o quattro mesi perché tutti si adattino ed il tecnico deve essere bravo a capire ogni calciatore nel suo complesso, ma un conto è farlo se arrivano 7-8 ragazzi nuovi, un altro se ne arrivano 20 e questo è un aspetto molto importante”.

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